Video mapping: gli affreschi digitali dello Studio Agnani
Quando si parla di spettacoli immersivi, ricorre spesso il termine video mapping, ovvero la proiezione di immagini artistiche perlopiù sulle facciate di palazzi o comunque su grandi pareti, che vengono vestite di colori e di forme in movimento. Luca Agnani è uno dei maestri di quest’arte, e ha al suo attivo numerosi lavori di grande successo, realizzati in Italia e all’estero.
Il suo Studio, avviato nel 2010, ha un posto di primo piano nel panorama internazionale della digital art, e vanta numerosi riconoscimenti, tra cui il terzo posto al concorso di video mapping Circle of Light di Mosca nel 2013. Grande successo ha ottenuto anche il video Van Gogh Shadow, un’animazione di 13 opere del pittore olandese ospitata nel 2013 al Van Gogh Museum di Amsterdam. Tra i tanti lavori dello Studio, il video mapping realizzato a Trieste, in piazza Unità d’Italia, durante le festività natalizie nel 2014, quello per il Palazzo Ducale di Genova in occasione delle mostre “Dagli Impressionisti a Picasso” nel 2015 e “Warhol. Pop Society” nel 2016, e la spettacolare proiezione sulla facciata del Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo, ideato nel novembre 2017 per il centenario della Rivoluzione russa.
Oggi il video mapping è piuttosto noto come forma espressiva. A quando risalgono i primi progetti?
La storia del video mapping ha in realtà origini più antiche, risale al 1969 la prima proiezione con questa tecnica utilizzata all’interno di Disneyland dove cinque mezzibusti di pietra si animavano cantando una canzone, in realtà era una ripresa cinematografica di alcuni volti riproiettati in loop sui busti stessi. L’effetto era quindi l’ottima riuscita di un’illusione ottica. Inizialmente non c’erano proiettori così potenti da poter illuminare una facciata di un palazzo ma con il passare degli anni la tecnologia è diventata sempre più accessibile da diventare una forma espressiva piuttosto nota. Per quanto mi riguarda, ho realizzato il primo video mapping nel 2010.
In un certo senso il videomapping è un’attualizzazione degli spettacoli di Son et lumière di una volta. Quali sono le principali differenze?
Si, fondamentalmente è la stessa cosa, diciamo che è la sua evoluzione, la differenza è che ora, la tecnologia molto più avanzata permette di spettacolarizzare maggiormente le proiezioni sia per la potenza dei video proiettori che per la realizzazione dei contenuti che si possono proiettare.
Quali lavori che hai firmato rappresentano meglio la tua arte?
Io credo che sia sempre l’ultimo lavoro realizzato quello che mi piace di più, ogni lavoro permette di migliorarti e migliorare quindi i lavori successivi. In questo caso, l’ultimo l’ho realizzato per le festività natalizie a Carpi, proiettando sui 230 metri del loggiato in piazza dei Martiri.
Le proiezioni di video mapping vengono richieste esclusivamente per manifestazioni pubbliche o anche per eventi privati?
Io ho lavorato maggiormente per manifestazioni pubbliche ma sono molti anche i video mapping realizzati per eventi privati, anzi probabilmente sono stati questi ad aprire la strada a questa tecnica. Un video mapping tra i più spettacolari mai realizzati è stato quello proposto nel 2010 da Ralph Lauren per lanciare la sua nuova collezione.
Il video mapping è considerato un’arte a tutti gli effetti, si possono citare diversi stili?
Non credo esistano stili ben precisi o per lo meno ognuno ha il suo stile. L’anno scorso ad esempio sono stato invitato a partecipare ad un evento insieme ad altri 13 studi per realizzare un video mapping sulla facciata della Farnesina e tra un lavoro e l’altro c’era moltissima differenza, tutti abbiamo visto in quel palazzo qualcosa di diverso, ognuno con il proprio stile.
Ti è capitato di collaborare con registi di cinema o teatro?
Si, ho lavorato con dei registi di teatro e sono state esperienze molto belle, è una tecnica molto duttile che può essere utilizzata anche per ricreare scenografie.