Recto VRso, un festival virtuale per intercettare strategie e direzioni di mostre e musei virtuali
Alla quarta edizione, il festival di arte digitale Recto VRso si conferma come uno degli appuntamenti più interessanti per capire in quali direzioni si stia muovendo il modo dell’arte immersiva e interattiva. Creato dall’artista-ricercatrice Judith Guez, dal 2018 punta a creare occasioni di confronto sulle nuove forme di espressione artistica, comprese naturalmente quelle di virtual e mixed reality. Quest’anno, come nel 2020, causa pandemia il festival si è spostato nel mondo virtuale di Laval Virtual, uno degli spazi più attrezzati per questo genere di manifestazioni.
All’interno del mondo virtuale francese, infatti, per il festival Recto VRso sono state approntate numerose sezioni, dalla conference room al campus, alle aule per le discussioni su temi specifici, nell’ottica di rendere il più agevole possibile il lavoro degli artisti presenti, dei relatori e degli esperti. Quest’anno hanno preso parte al Festival, in programma dal 14 al 16 aprile, oltre a 30 relatori: direttori di musei, proprietari di gallerie d’arte, programmatori di festival d’arte digitale, ricercatori universitari, curatori, e artisti.
Inoltre in questa edizione Recto VRso collabora con Making Lemonade, un evento online sul tema: “Come possono gli attori culturali trarre il meglio dalla necessità di fornire più contenuti online?”, organizzato dall’Ambasciata di Francia in Corea, dal Goethe Institute e dall’Art Center Nabi.
Ieri ho avuto il piacere di partecipare a un think tank in cui si è discusso delle nuove possibili direzioni per le mostre e i musei virtuali. All’evento, coordinato da Urszula Gleisner, International Project Manager / VR, e Marie Leblanc, Head of Laval Virtual’s Business Intelligence Department, erano presenti studiosi e personaggi di spicco del mondo artistico e culturale, da Suzanne Beer, ricercatrice associata all’INREV (Images Numériques et Réalité Virtuelle), Université Paris 8, a Roei Amit, Head of Digital and Multimedia della Reunion des Musées Nationaux Grand Palais, da Valentino Catricalà, Curator SODA Gallery Manchester, a Patrick Moya, artista, esponente di primo piano dell’Ecole de Nice e pioniere dell’arte nei mondi virtuali, che hanno proposto nuove strade per le esposizioni virtuali, tra cui la possibilità di grandi co-produzioni di mostre da realizzare on line e l’eventualità di creare musei più rispondenti alle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie digitali.