Neo Digital, quando la cultura diventa spettacolo multimediale
Agenzia esperienziale multimediale. Così si presenta, in sintesi, Neo Digital, una società francese che, lavorando sulle mille risorse della multimedialità, elabora eventi memorabili che emozionano, incuriosiscono, ammaliano e stupiscono, puntando sulla sinergia di tecnici e creativi. Insieme, queste diverse competenze danno vita a mostre-spettacolo che reinterpretano in chiave totalmente contemporanea il concetto dell’esporre e del raccontare.
Fulcro delle mostre e degli eventi immersivi di Neodigital è l’edutainment, ovvero la capacità di istruire divertendo, offrendo alla cultura una valenza spettacolare. Installazioni interattive, spettacoli di suoni e luci, road show immersivi sono tutti accomunati dal desiderio di creare un senso di meraviglia. E i progetti puntano su riuscite sinergie tra talenti di diversi ambiti: ci sono registi, concept artists, sviluppatori web, scenografi, esperti di infografica 3D/2D, illustratori e game designer. Ci illustra strategie e progetti della società Basile Bohard, Creative & Art Director di Neo Digital.
Quali sono i dispositivi che utilizzate maggiormente per rendere immersive le vostre mostre?
Sviluppiamo principalmente esperienze/attrazioni didattiche e culturali dove le tecnologie sono al servizio dell’apprendimento e dello storytelling. Per questo utilizziamo un mix di tecnologia (video mapping, tracking, mixed reality, real-time 3D, ecc.) che consente ai visitatori di essere al centro dell’esperienza e di poter condividere questi momenti collettivamente. La combinazione di scenografia e contenuti è guidata dallo storytelling, e la nostra capacità di interagire con essi massimizza il coinvolgimento e l’emozione.
Le mostre diventeranno sempre più simili a spettacoli? L’idea della mostra classica verrà superata?
Di fronte alle aspettative di un nuovo pubblico, i siti culturali, storici o turistici stanno diventando obsoleti. Non vogliamo solo vedere, vogliamo sperimentare la cultura per capirla meglio e appropriarcene. Questa esigenza a mio avviso non è del tutto nuova, ma si fa sentire molto di più con l’evoluzione degli utilizzi del digitale e con le possibilità che offrono ai visitatori nei vari ambiti. I musei sono in sofferenza perché la definizione delle loro missioni e del loro ruolo nella società non è più in linea con le esigenze dei visitatori; sono un riferimento nella conservazione di opere e oggetti d’arte, ma cosa succede quando è quando è necessario diffondere il desiderio di imparare, la voglia di scoprire e capire? Se gli spettacoli coinvolgono l’architettura, l’universo visivo, la luce, l’interattività, i contenuti, il suono e gli effetti speciali per suscitare il piacere e il coinvolgimento dei visitatori, avremo bisogno di “spettacoli” per trasformare un semplice momento di curiosità effimera in un’esperienza di apprendimento indimenticabile. Per permettere alle persone di ascoltare, vedere e poi farsi delle domande. Per imparare, e poi dubitare, affinché tutti possano cambiare ancora il mondo con le proprie belle idee.
Vi occupate di arte interattiva. Si tratta soltanto di artisti che progettano espressamente opere interattive, oppure potete lavorare anche su opere tradizionali, aggiornandole senza modificarle?
A mio parere, l’interattività non altera il fondamento dell’opera d’arte nelle domande che spera di fornire o nel mettere in discussione il nostro modo di vedere il mondo. D’altra parte, l’interattività ha un impatto sull’opera nel suo rapporto con il pubblico e nel modo in cui parla ai nostri sensi e alla nostra mente.
Nel sito di Neo Digital si parla di parchi di divertimento interattivi. Come li rendete interattivi? È difficile lavorare su un parco già strutturato?
Li rendiamo interattivi consentendo ai visitatori di essere al centro dell’esperienza. Con le loro azioni i visitatori partecipano alla narrazione in un universo che creiamo appositamente per loro. L’idea non è quella di imporre un percorso, ma permettere all’utente di vivere liberamente la sua esperienza in un mondo che non finirà mai di esistere.
Multimedia e narrazione? Come sono collegati insieme?
La storia è la base stessa di un’esperienza. La multimedialità è solo uno strumento, al servizio dell’autore che si esprime. Una storia sola può esistere attraverso il significato o attraverso le domande che comporta. La tecnologia e il multimediale muoiono senza la storia che li anima.
Nelle mostre di Neo Digital c’è spesso un collegamento tra l’esposizione vera e propria e l’estensione sul web?
Creiamo dei percorsi che riuniscono le persone nel mondo reale ma che possono iniziare o continuare attraverso il web con esperienze su misura. Per noi la sfida è permettere a tutti di vivere un’esperienza collettiva che faccia desiderare alle persone di imparare, suscitando curiosità.
A quali progetti state lavorando?
Recentemente abbiamo organizzato Le Klub Extraordinaire, un road show immersivo dedicato soprattutto a chi è in cerca di un lavoro e vuole scoprire le potenzialità del proprio avvenire professionale. E’ un evento itinerante che sta girando in tutta la Francia, nelle città e nelle campagne. Poi stiamo lavorando a un luogo immersivo di circa 4mila metri quadrati. E’ qualcosa che non si è mai visto in Francia, saremo i primi a fare un luogo simile. Si tratta di un parco a tema concepito come un’attrazione culturale, incentrato sull’apprendimento e la pedagogia. Ci stiamo lavorando da qualche mese e sarà pronto fra due o tre anni. E’ in linea con la maggior parte dei nostri progetti, che riguardano il divertimento al servizio dell’educazione, il cosiddetto edutainment.