La Galleria Schubert punta sul virtuale
Ha scelto un modello di galleria virtuale semplice e minimalista la Galleria Schubert di Milano, che nel periodo della pandemia ha aperto un proprio spazio espositivo sul web. In questa galleria tutta bianca, dalla dimensione quasi immateriale, dove ci si muove con grande facilità utilizzando le freccine del computer, sono state allestite diverse mostre.
E’ una scelta importante quella di Schubert, storica galleria milanese, che, come spiegano i titolari, “dopo oltre cinquant’anni di attività in diversi luoghi, si trasferisce in tutto e per tutto in rete, diventando accessibile da tutto il mondo allo stesso modo. Nessun luogo fisico privilegiato, ma nel non luogo che è la rete Internet, perseguendo la medesima missione ma con modalità differenti”.
Da maggio nello spazio virtuale di Schubert, sotto il titolo “Fughe dionisiache, apollinee denunce“, sono state allestite due personali, “Favoliamo“, con opere di Giovanna Lonigo, e “The end of the word as we know it”, dedicata al lavoro di Alessandro Di Vicino Gaudio, cui è seguita l’esposizione sulla “Grafica anni Settanta“. Dal 15 agosto, poi, è stata allestita la la mostra di Dorian X “The show must go on”, i cui dipinti mettono in scena il triste spettacolo dell’umanità che corre verso il proprio annientamento, un tema quantomai attuale. Completa il ricco programma la mostra di fotografie di Tommaso Bilardo “Confidential Sicily“: nata da una collaborazione tra Jelmoni Studio Gallery di Piacenza e la Galleria Schubert di Milano, la mostra, in programma da novembre, è allestita nella galleria virtuale della Jelmoni Studio Gallery, ospitata sulla piattaforma Kunstmatrix. Tutte le mostre si possono ancora visitare virtualmente.