Il Museo del Metaverso, da Second Life a Craft
Il Museo del Metaverso, fondato da Rosanna Galvani, è una delle istituzioni più significative della storia dell’arte e della creatività in Second Life. Questo centro espositivo, che da qualche anno ha la propria sede in Craft, svolge un’importante funzione per la conservazione di opere che documentano lo sviluppo negli anni di tante forme espressive all’interno dei mondi virtuali, e non solo. Abbiamo chiesto a Rosanna Galvani di raccontarci le tappe fondamentali della storia del Museo del Metaverso.
L’idea di tentare la proposizione di un’attività culturale in Second Life nasce durante l’estate 2007, quando ancora le mie conoscenze del World erano insufficienti, per valutare la portata del fenomeno artistico-culturale che stava avendo luogo in questo ambiente 3D. La conferenza di Mario Gerosa ad unAcademy, l’Accademia della cultura non convenzionale di Giuseppe Granieri, mi svelò il lato creativo di SL, aprendomi orizzonti inimmaginati fino ad allora. Da quel momento ebbe inizio uno “studio matto e disperatissimo” delle attività artistiche e culturali presenti in Second Life, che mi portò a contatto con le migliori esperienze creative del world. Iniziai da Locusolus, l’archivio di Gazira Babeli, per passare ad Odyssey Art e alle land ad essa collegate, a Second Front e a Second Louvre, per finire con la ricerca delle sperimentazioni in architettura, che mi fecero approdare alla sim di DanCoyote Antonelli e ad altre bellissime isole, dove la creatività aveva seguito percorsi diversi, con risultati eccellenti. Mi riferisco ad Utopia, a Black Swan, a The Future, The Port, Ville Spatiale, a Reflexive Architetture e via discorrendo. Dopo questo girovagare, quasi forsennato, ebbi la consapevolezza che l’arte e l’architettura costituivano l’eccellenza di Second Life e che, se avessi voluto realizzare un centro culturale, esso avrebbe dovuto avere origine dal progetto architettonico per la creazione della struttura ricettiva. L’architettura in SL è qualificante, è la forma che conferisce ad un progetto riconoscibilità, esaltando il valore dei suoi contenuti. Il nome “Museo del Metaverso” fu scelto con un brainstorming del gruppo che si era creato intorno all’idea di creare un progetto culturale in World e in base alla maturata convinzione che esisteva e stava prendendo forma, anche nelle land italiane, un’esperienza culturale propria di Second Life, pertanto a quella dovevo prestare attenzione e al fermento artistico e culturale in atto, puntando su un luogo immaginario immerso in SL, palinsesto e contenitore di un esperimento creativo e performante.
Il museo in Second Life: 2007-2011
Il Museo, oltre ad ospitare le creazioni di Second Life, diventa ben presto centro culturale, dove si realizzano eventi, anche musicali, conferenze video in collegamento con eventi reali, inaugurazioni, performance, party; il Museo medesimo propone sue produzioni, quali performance e installazioni. Questa è la mia idea di museo, ovvero un luogo in continua evoluzione, non solo spazio di conservazione ed esposizione, ma spazio vivo e fertile di idee, dove sia possibile sperimentare, condividere esperienze con altri soggetti che operano in virtual world nel campo dell’arte, dell’architettura, della musica, del teatro, del cinema, della letteratura. Il museo diventerà un polo di attrazione di idee innovative nell’arte e nella cultura dei mondi virtuali.
Anno 2010 – Il Museo del Metaverso ha una sua postazione anche in Opensim, prima in Cyberlandia poi in Craft.
Il museo dal 2010 ha consolidato la sua posizione nella Opensim Craft, la grid ideata e gestita da Licu Rau aka Raffaele Macis, dove si può ammirare la struttura museale in tutta la sua grandezza e il suo splendore. E’ opportuno spendere due righe per presentare la struttura ideata e creata da Nicola Reinerman. Nicola, tenendo conto della costruzione precedente, ha conservato una composizione modulare, funzionale alle esigenze di continua evoluzione architettonica e artistico-culturale del Museo. Altro aspetto importante, bene interpretato dall’autore, è la capacità di questa struttura di fondersi con le opere stesse, fino a fare sì che il museo si configuri come quella complessa opera concettuale, rappresentata dagli artisti, dalle loro opere, dai visitatori, dagli stessi owner, da tutta la comunità che si è creata e orbita intorno al museo, nonché dalle storie umane, artistiche e culturali che crescono e si intrecciano nel Museo del Metaverso.
Le opere esposte, dalle fotografie alle sculture , alle installazioni, sono nella maggior parte dei casi interattive. Pertanto, al tocco del mouse si potranno scorrere le foto, costruire o decostruire una installazione ovvero giocare interagendo con queste straordinarie creazioni digitali. Il Museo è dotato di un sistema di teleport efficientissimo, che troverete ad ogni piano. E’ spazio aperto a tutti coloro che abbiano contenuti da proporre e che vogliano realizzarli insieme a noi, è altresì incontro di culture, di linguaggi espressivi e di idiomi. Il museo è luogo di ritrovo, dove è possibile condividere un percorso di conoscenza con il viandante che, in visita, porta in dono la sua sapienza e, a volte, il suo sottile acume; è una fucina di idee, di sperimentazioni e di visioni.
Anno 2015 il Museo del Metaverso rinasce ad opera di Elif Ayiter alias Alpha Auer
Sabato 7 Marzo 2015 ha avuto luogo l’inaugurazione del nuovo Museo del Metaverso, alla gradita presenza di Mario Gerosa e di Elif Ayiter. L’incontro è stato trasmesso in streaming sul web. Il Museo del Metaverso, fondato nel mondo parallelo di Second Life nel 2007, dopo qualche anno di pausa, riapre i battenti in Opensim, nella Grid Craft, dove si era trasferito definitivamente nel 2010. Si tratta di un museo digitale 3D, che ospita più di 40 artisti e installazioni, le quali possono essere visitate nell’ambiente immersivo, proprio dei mondi paralleli. Il Museo, negli anni fra il 2007 e il 2011, ha partecipato a diverse iniziative, organizzate nel mondo fisico da Enti e Istituzioni, prima fra tutte Rinascimento Virtuale a Firenze, per la curatela di Mario Gerosa, Futuroma e Ars in Ara a Roma, Innovation Festival a Milano , Viareggio Art Project a Viareggio, Open Garden a Fogliano (LT). La finestra sul web, di cui il Museo dispone, con il sito museodelmetaverso.org, il gruppo e la pagina su Facebook, , Flickr e Twitter, YouTube, Instagram e Pinterest, rappresenta un efficace mezzo di comunicazione delle iniziative che si programmano. Il Museo del Metaverso, dal 2015 ha corretto la sua mission, rivolgendo particolare attenzione al web e iniziando a prendere in considerazione anche gli artisti che operano esclusivamente nel mondo fisico. Pertanto, il Museo, oltre che luogo da visitare e da esplorare per la bellezza della struttura e delle opere che vi si conservano/espongono, sarà, come sempre, un laboratorio dove creare iniziative, eventi , performance da mostrare nel mondo fisico, mediante un’operazione crossmediale, che attraverserà i vari media, con l’utilizzo del network di cui si dispone e con il ricorso alla diretta streaming di ogni evento e di ogni inaugurazione di mostre Le opere, le installazioni, la pregiata architettura del museo, le perfomance, gli eventi, gli artisti e l’owner costituiscono un’unica opera concettuale, immersiva e performante, pronta a varcare le soglie di un mondo per entrare in un altro e, d’altro canto, ad accogliere chi vorrà misurarsi con realtà sempre più immersive e “augmented”, come quella dove il Museo opera.
Anno 2020 – Il Museo del Metaverso oggi
Il Museo del Metaverso riprende la sua attività proprio nel periodo del lockdown dovuto al Covid 19, nella Primavera 2020, superando completamente il concept del 2007, quando vigeva, anche grazie ai preziosi consigli contenuti nei libri di Mario Gerosa, Second Life e Rinascimento Virtuale, un certo purismo virtuale, nel senso che le gallerie e i musei virtuali non ospitavano quai mai artisti reali, questi si potevano trovare soltanto nelle riproduzioni di musei reali. Anche io, fino al 2015, mi sono guardata bene dal contattare artisti che operavano al di fuori dei mondi virtuali, anche gli artisti digitali non erano assolutamente presi da me in considerazione. E pensare che i creativi che operano in World non sono altro che artisti digitali, i quali, invece di usare Photoshop o altri programmi di grafica digitale, usano l’editor del client con il quale navigano in World. Nel 2015, quando è stato ricostruito in Craft il Museo del Metaverso ad opera di Elif Ayiter,- designer, docente universitaria, che nei mondi paralleli, sperimenta, crea, dando mano libera a tutta la sua competenza e creatività – ho iniziato a modificare il mio punto di vista, invitando ad esporre un acquerellista, un fotografo urbano e, dopo qualche mese dall’inaugurazione, chiamando ad esporre le loro opere diversi artisti digitali, conosciuti nel web, in un gruppo dedicato. La mia sensibilità mi stava allontanando dalla concezione purista dei primi anni, facendomi aprire ad un nuovo modo di concepire il Museo del Metaverso, quindi il museo virtuale. Il Museo poteva aprire le porte agli artisti di ogni tipo, perché i tempi e io eravamo maturi per approdare ad una concezione più aperta, inclusiva e nel contempo consapevole del valore del Museo del Metaverso, che era pronto ad accogliere tutta l’arte.
Oggi MdM è aperto a tutti i creativi e agli artisti, sia che operino nel mondo fisico sia che operino nei mondi immateriali e devo dire che ho avuto la gradita sorpresa di ricevere diverse richieste di esposizioni da parte di artisti che non conoscono i mondi 3D, ma che sono abituati a fare le loro mostre nelle gallerie fisiche. Pertanto, dopo qualche anno di stasi, nella Primavera del 2020, dovendo decidere sulla sorte del progetto, ho capito che non ero pronta a chiuderlo, bensì ho ricominciato a lavorare sodo, organizzando la rassegna Arena 2020, una mostra collettiva di otto artisti ogni mese. Arena 2020 è durata quattro mesi, Giugno, Luglio, Agosto e Settembre, con l’esposizione delle opere di trentadue artisti. La mostra di Settembre è ancora allestita. Ogni mese ho ospitato due artisti real life e ho avuto la soddisfazione di vedere premiati due di questi, che, tra l’altro, espongono in maniera permanente nel Museo. Cristian Ribichini con due suoi fotomontaggi ha conseguito il bollino d’argento e il secondo posto sul podio dell’ International Photography Awards (IPA), un prestigioso concorso internazionale. Raffaele Ciccaleni, con i suoi meravigliosi acquerelli, è stato selezionato nel 2020 “Landscape” Malaysia International Online Juried Art Competition.
Ho avuto un’altra gradita sorpresa da parte di una fotografa, Adriana Miani, che, dopo avere partecipato ad Arena, ha presentato un progetto che teneva nel cassetto da tempo; da un reportage fotografico in Basilicata è nato un progetto collaborativo con alcuni fra i migliori artisti del Museo. Il risultato è stupefacente. Da Ottobre 2020, ho iniziato ad organizzare mostre personali, di artisti dei mondi virtuali e di artisti provenienti dal mondo fisico. Posso affermare di aver presentato belle mostre, che possono fare invidia alle gallerie reali, che a volte, peraltro, espongono opere inguardabili, come dice bene la critica d’arte Mari Montagnani, che stimo molto. Il mese di Dicembre sarà ricco di inziative, una mostra fotografica di un’artista digitale molto brava, Edie Horngold alla MdM Gallery e un’istallazione sonora di Duna Gant, artista 3D, e Cuirec d’Erc, sound artist, a Uqbar (Cuirec , fra l’altro, fa parte del leggendario gruppo AOM – Avatar Orchestra Metaverse). Il 26 Dicembre 2020 inauguriamo “Lucania, terra piena” di Adriana Miani, un allestimento di una intera regione ad opera degli artisti di MdM.
Per non smentire la vocazione di centro culturale del Museo del Metaverso, stiamo organizzando un convegno molto importante su “Musei Digitali e Musei Virtuali”. Il convegno si terrà il 18 Dicembre 2020, alle ore 21,30, nella regione Uqbar in Craft World, con i seguenti relatori: Bruno Cerboni, Fabio Fornasari, Mario Gerosa e Giampiero Moioli. L’iniziativa ha suscitato molto interesse, una studentessa dell’Università Statale di Milano afferma che non si trovano facilmente incontri su questi argomenti e di questa importanza, cosa che l’ha indotta a richiederci un attestato di partecipazione. Gli artisti che espongono o hanno esposto a MdM o ad Arena 2020 hanno tutte le potenzialità per esibire le loro opere in ogni tipo di galleria e spero che prima o poi qualcuno se ne renda conto. l musei virtuali ovvero i musei operanti nei mondi immateriali, non sembrano avere la stessa dignità dei musei e gallerie digitali che in questo periodo pervadono il web, cioè quelle gallerie che ospitano opere di artisti reali più o meno famosi. Io ritengo che i musei dei mondi 3D debbano avere la medesima dignità dei musei digitali e lo stesso riconoscimento dal mondo dell’arte.
In conclusione vi svelo che io e Nicola Reinerman, mio caro amico e insostituibile collaboratore di MdM, stiamo pensando di rinnovare l’architettura del Museo, eliminando la concezione di un’unica grande struttura ma costruendo due o tre gallerie e disseminando le regioni di opere e di alberi, boschi, natura, all’insegna del museo e bosco diffusi. Abbiamo in mente un museo green. Ci vorremmo ispirare alle opere e al concept dell’arch. austriaco, Friedensreich Hundertwasser, “secondo cui tutto ciò che si espande in orizzontale appartiene alla natura e tutto ciò che si innalza al cielo, all’uomo”. Questo nel mondo virtuale è possibile, ma ci auguriamo che più natura e più arte siano possibili anche nel mondo “reale”, o meglio nel mondo materiale.