Exhibbit, una lunga storia di gallerie virtuali
Nel 2009, quando venne presentata la piattaforma Exhibbit, la storia delle gallerie virtuali era ancora ai primordi. Poi, lentamente, si sono fatti strada gli spazi espositivi digitali in cui lo spettatore può muoversi virtualmente in un ambiente strutturato come una galleria, osservando da casa o dallo smartphone le opere esposte. Nel 2019 il software di Exhibbit è stato completamente riscritto, per renderlo più veloce e più stabile. Poi, per creare esperienze più coinvolgenti e immersive, vengono continuamente aggiunte nuove opzioni. Ci raccontano la storia e le strategie di Exhibbit i due fondatori, Amanda Lane e Peter Worrall.
La piattaforma Exhibbit è online dal 2009. Siete stati tra i primi a proporre gallerie virtuali. Da allora cosa è cambiato nella vostra offerta?
Exhibbit è stata creata per dare uno strumento in più a artisti e galleristi online. Nel 2009 abbiamo lanciato le nostre prime tre gallerie. Da allora la piattaforma è cresciuta per accogliere una vasta gamma di attività nel mondo delle belle arti. Per anni abbiamo continuato ad aggiungere ulteriori gallerie e strumenti. Ad esempio, aiutando i nostri clienti a gestire più account per università e scuole, introducendo la possibilità di archiviare mostre passate e offrendo il servizio di creazione di gallerie su misura. Abbiamo anche perfezionato e aggiunto altri strumenti del Gallery Manager per agevolare il lavoro dei curatori delle mostre e permettere di dotare le opere d’arte di un maggior numero di informazioni.
Da dieci anni a questa parte cosa è cambiato nelle tecnologie e nell’offerta di gallerie virtuali?
Si è verificata un’enorme quantità di cambiamenti, resi possibili dai miglioramenti nella tecnologia web. All’inizio, noi abbiamo iniziato con il software proprietario, prima di passare a Unity nel 2008. Negli anni successivi abbiamo prodotto l’output in Flash da Unity per desktop e poi abbiamo sviluppato app per entrambi gli store. Non appena il WebGL è diventato stabile, siamo passati da Flash a WebGL. Quando abbiamo lanciato Exhibbit, il tempo di download era di 2 minuti. Ora possiamo mostrare le nostre gallerie su un dispositivo mobile o su un desktop in meno di 30 secondi.
C’è una grande richiesta di gallerie virtuali?
Sì. Con il Covid 19 c’è stato un enorme aumento delle richieste di gallerie virtuali. La nostra azienda ha registrato un’enorme crescita nell’ultimo anno.
Chi sono i vostri clienti? Collezionisti privati? Gallerie?
Sono molto diversificati a livello globale. Ci sono molti artisti, collettivi, galleristi, collezionisti privati, musei, università, scuole, organizzazioni senza scopo di lucro, art council e molti altri ancora. Exhibbit attrae persone che coltivano progetti diversi, e ciò è molto gratificante.
Vi chiedono anche gallerie personalizzate?
Sì, abbiamo un servizio di gallerie personalizzate: possiamo modificare i nostri spazi standard oppure creane di nuovi, assolutamente fedeli a quelli veri. La replica di uno spazio esistente è un grande vantaggio per le gallerie commerciali, poiché consente di poter progettare le mostre in modo rapido e semplice nel modello virtuale. I proprietari possono condividere la versione virtuale della loro mostra con gli altri, indipendentemente da dove si trovano. Inoltre i nostri clienti hanno la possibilità di personalizzare uno spazio predefinito, scegliendo il colore delle pareti e inserendo il proprio logo all’interno della vetrina della galleria che può collegarsi a un URL di loro scelta.
In generale vengono replicate gallerie della vita reale o si creano nuovi modelli?
Di solito ci contattano per riprodurre uno spazio esistente ma, da qualche tempo, riceviamo richieste per ambienti immaginati ex novo. Siamo molto interessati al potenziale di questa nuova tendenza, che può espandere ulteriormente il mercato delle gallerie virtuali.
Sono disponibili contenuti multimediali per le vostre gallerie?
Con la versione attuale di Exhibbit, a ogni singola opera d’arte possono essere linkati contenuti audio e video tramite la funzione Media Link. In tal modo si possono mostrare informazioni aggiuntive sull’opera d’arte, come un’intervista con gli artisti o una rotazione di 360 gradi attorno a una scultura, ma anche video o commenti audio.